venerdì 11 dicembre 2009

Don't stop dancing.

Cerchi il buio o pretendi la luce?

Ti sento.
Ti sento nei tuoi silenzi.
Ti sento nelle parole mai espresse, negli sguardi persi.
Ti sento negli occhi chiusi. Nei sorrisi accennati.
Nelle tue ali chiuse.

Senti forte il tocco della realtà, la senti lambirti i fianchi, stringerti la vita. Denti stretti e fiato corto. Senti premere il cuore che lotta per tenere il tuo ritmo. Le mani strette a fermarti il sangue. Il peso del suo divenire. Ti ruba l’aria che entra in circolo, ti segna il tempo.
Non farla ridere di te. Non deve, non può.
Sfuma il mondo quando si combatte da soli. Prende i sottili lineamenti di una velata emozione. Scivola tra la pause e le parole come luci nela pioggia, lasciando scie che non percepisci ma che incidono il tuo essere. Si veste di oscurità e cerca di baciarti.
E’ nell’oscurità che una parte di te cerca la luce, prendendo metri da quella che non vuoi essere, quella che nel buio cerca rifugio. Un riparo da un mondo che ha timore di affrontare, di ascoltare. Di vivere. Timore di vedere quella luce che pulsa, che è troppo bianca. Troppo calda.
Vittima e carnefice. Ingenua bambina che tende la mano ad una donna cresciuta in fretta, riflesso in cui decidi tu cosa osservare. Il profilo che decidi di mostrare.

Chi farai passare dall’altra parte del tuo specchio?

Custodisci come piccolo segreto, sussurrato ma mai espresso,il tuo centro caldo. Le tue geometrie morbide, i tuoi colori sfumati, la trasparenza dei tuoi gesti. Parti di un universo che tenta di bruciare, che grida nei tuoi occhi lucidi. Urla sommesso nei tuoi sguardi che cercano l’orizzonte, nelle tue spalle alzate, nel freddo delle sere d’un inverno che si prende i suoi tempi.

Conoscii i tuoi limiti, e sai superarli. Ne crei altri.

Tanti volti rischiarati dalla tua luce, troppi. Fanno male i sorrisi lontani, fili di rasoi che segnano la pelle, che troppo in fondo hanno colpito. Dove la tua anima prende raffinata forma di cristallo, fragile e fissa stabilità. Incrinato ma mai sporco. Dove tieni il passo a questo mondo che ti tira sempre indietro che ti allontana da te. Dove ti senti sempre troppo debole. Hai legato i tuoi desideri al vento affinchè nessuno possa vederli. Tenderai la mano e li afferrerai, li riprenderai quando sarai pronta. Quando sarai completa. Ma in fondo lo sai che non si può essere completi. Non è ciò che vuoi.

E troppe le volte che hai pregato, silenziosa nel tuo letto, cercando con le dita di strappare un pezzo di paradiso. Dannando le tue emozioni. Distruggendo te stessa. Lottando per sopravvivere. Cercando un posto che qualcuno ha tenuto caldo per te.
Ma fa sempre troppo freddo agli angoli della vita. C’è caos. Ci sono crepe su vetri.
E ci sono sempre troppe nuvole e il cielo non sembra così leggero come vuol farci credere. Non vuole tenerci, ci lascia ad un mondo fatto di contorni e di immagini spesse e gravi. Vuoi la leggerezza, pretendi l’armonia. Vuoi il vento.
Ci sono notti sempre troppo lunghe e sogni troppo grandi da abbracciare: Stelle appese ad un filo, cosi candide da illuminarti il volto, da riscaldarti le guance: Da rubarti una lacrima.
C’è sempre troppo da vedere. O troppo poco.


Ti sento ridere, lì dentro.

Ti sento piangere calde e lente lacrime. Serene.

Ti sento in un abbraccio mentre ti aggrappi per non cadere.

Ti sento aprire le tue ali. Avorio e nebbia.

Ti sento danzare immobile.




Avrai sogni. Speranze. Illusioni. Sangue in circolo nel ventre.


Avrai strade non percorse e scelte mai affrontate. Destinazioni troppo lontante. Mete non raggiunte. Viaggi da non dimenticare. E avrai montagne da scalare e mille soli all’imbrunire. Una luna troppo grande da guardare.
Avrai sorrisi e braccia strette, piedi nudi, labbra e solchi, linee da seguire con le dita. Pensieri sfumati tra il rosso e il bianco.
Avrai punti fermi, metri da quell’abisso che non vuoi guardare. Mani a cingerti, braccia a sorreggerti. Angeli e santi, peccatori e demoni. Avrai ali disegnate e lenzuola nel vento.
Brividi, sorprese. Calma.
Avrai vita da donare e da accogliere. Lacrime e calore. Ricordi da riporre e pensieri da tessere. Vita da scrivere.

E ora.
Fai entrare la notte, respira l’odore delle le stelle, spargi profumo.
Prendi quel che puoi, non tirarti indietro. Inondati di emozioni, di immagini chiare e vivide, di curve e colore, e tieni la speranza per te, rubane ancora. Segna ogni cosa, inventa nomi e dimentica, corri. Sogna sempre. Cambia.
Ama come si ama qualcosa di oscuro. Segretamente e intensamente.
E sorridi alla pioggia. Lasciati scorrere da essa. Lasciati baciare dalla sua delicatezza. Volgile lo sguardo. Lasciala correggere gli errori, smussare i tuoi angoli, limare i tuoi sensi.

E non smettere di danzare.

Max.

A te. Che sai. Che sei.