martedì 18 agosto 2009

A colui che Vive.

Fredde parole soffocano in gola. Sono simboli di enunciati mai espressi, nati per gioco, cresciuti come pensieri non voluti. Ma esistono. Legati a corde che farai fatica a trattenere. Non per mancanza di forza. Nè di volontà. Ma per scelta.


Quante volte hai riflettuto? Quante ancora lo farai? Sentirai ancora il peso della notte, solitario demone in un inferno ora abbandonato. Mille volte e mille ancora ne hai rubato l'essenza, immobile tra le pieghe del suo buio, mentre nel ventre, di rabbia ricolmo, le urla silenziose ti laceravano le membra. S'increspa il mondo, quando nella mente la solitudine diviene la tua casa. Prende forme strane, origami spettrali che danzano con te, in quel posto che per noi sovrasta il mondo intero.
E' nel buio che nascondi dettagli e geometrie che solo la luna può rivelare, e ad essa, persino alle volte, ritrai lo sguardo. Non per paura e neppure timore, ma per rispetto.
Celi a te stesso, dietro maschera tetra e candida, le tue debolezze umane, per non perdere metri da quel mondo che corre sempre troppo veloce. E che vorresti fermare. Almeno per un po', almeno per qualcuno.
Hai pronunciato parole alle stelle, desideri nascosti, briciole di esistenza, sperando che ti ascoltino. Figurati se le stelle non sanno ascoltare, o se non hanno odore. Ma forse, ti dirò, le stelle mentono.
Perseveranza e valore. Tanti colpi ricevuti, troppi. Fanno male sottopelle, sotto le ossa, dove l'anima sopisce ma non rallenta mai il suo battito. Dove la rabbia diviene forza. Impulsiva. Non sempre lascia segno il dolore, per chi non vede oltre il vitreo riflesso di sè.
Sono tracce, cicatrici e ferite. Medaglie di guerre a cui non vuoi partecipare ma che combatti. E rimani in piedi. Sopravvissuto alla battaglia, domandandoti il perchè non hai il diritto di cadere. Non puoi cadere.
Conosci le regole e sai infrangerle. Ne costruisci.
E sai fin troppo bene che non ci sono angeli da queste parti, che non vedremo avoree ali ma solo caos. Il nostro inferno è qui, ci attende giorno per giorno. E se c'è un Dio, forse non gli piacciamo affatto.

Darai ancora te stesso a chi saprà accettarlo. A chi ne sentirà il bisogno. Saprai di sbagliare ma continuerai. Cento i fianchi che cullerai, mille i capelli tra cui volteggiare le dita. Astratte figure disegnerai su ventri soavementi assopiti al leggero ritmare del respiro. Scivoleranno le mani come su un piano, a formare melodie sconosciute. E tante le sere in cui il tuo braccio cercherà nella seta, ignaro, e riposerà nel vuoto delle pieghe.

E ci saranno albe. Soli. Mille viaggi nel vento. Sabbia che turbina nei vestiti, pioggia che bagna le spalle. Orizzonti troppo vicini e lune troppo fioche. Nuvole sempre bianche. Sorrisi e lacrime di chi ti sta accanto. E ci sarà sangue, e nervi. E delusione. Soddisfazione e trionfo. Amarezza. E ci sarà calore.

Giocano, sibilline ora nella tua bocca quelle frasi. Appese a fili che dondoli. Nate da ciò che porti dentro.
Romperai il silenzio.
Impugnerai il Re per dare Scacco, o per terminare la tua partita.

Max. Ad una persona speciale, in un momento difficile.

4 commenti:

  1. Mi piace, l'intervento. Incazzato, ma con speranza; non uno di quei classici "la vita fa schifo, mi taglio un paio di vene". Sai qual'è la strada da prendere per dare il giusto senso a questo post, Max, non tradire le tue parole. ;P

    RispondiElimina
  2. ...wow...
    ...sai che la sua descrizione mi è piaciuta tanissimo?...
    ...wow...
    KatabungA

    RispondiElimina
  3. Se avessi avuto un incoraggiamento così in certi momenti difficili, mi sarei sentita decisamente meno sola... sei un ottimo amico, il che significa una perla rara. :)

    RispondiElimina
  4. Le stelle stanno in cielo...stanno lì in silenzio e luminose e affascinanti pronte ad ascoltare ma sta sicuro che se ne fregano di te e non ti risolveranno mai nulla..."la scelta è la chiave di tutto" anche se a volte tu non hai scelta, ma potrai ugualmente "scegliere altro" se le opzioni le fai diventare 3...no, bene o male, giusto o sbagliato, l'importante è decidersi e convincersi che alla fine non è così male star qua giù in questo inferno...ricorda: può sempre andarti peggio (tyler)...però anche meglio...

    RispondiElimina