domenica 12 aprile 2009

Egoistic Love.

No. Oggi no.
Oggi non voglio abbellire il mondo. Oggi voglio solo vederlo com'è, senza colori, senza sfumature, senza toni. Senza inutili parole. Senza pensieri.
Senza la nebbia.

E oggi, che è Pasqua, e che a me non interessa che giorno sia, scrivo senza immaginare.
Scrivo qualcosa. Tanto per scrivere. Perchè tutto ha un senso, e se non lo ha, sta a noi dargliene uno.

E scrivo di una sera.
Una sera, un amico e un balcone.
Una sera e l'aria fredda di Torino.
Una sera e le luci sfumate di una strada che giace sotto la pioggia.
Una sera e parole lasciate cadere tra il giallo e il rosso, tra il blu e il nero. Nel bianco.

Lo ascolto. La luce calda dei lamponi crea maschere sul suo viso che danzano al movimento della sua bocca, creano sagome. Ascolto le sue parole.
Frasi che confondono l'aria, che mi danno a pensare, che mescolano mattoni dei muri della mia mente. Butta giù una torre. Ne creo un'altra.
E si confondono al suono di un'auto che passa tagliando il grigio della città. Lascio che lo sguardo la segua scomparire tra le luci dei semafori, la lascio divenire una luce, la lascio diventare solo buio. Ma ascolto.



"Perchè è un sentimento individuale per alcuni/e.
Quello non è amore. E' un viver di riflesso. Amano la sensazione che hanno quando stanno con te, amano il sentirsi amati/e l'emozione che sai dare.

Amano sentirsi quella sensazione addosso.
Amano come si sentono loro in quei momenti.
Non è amore, è un qualcosa di confuso, egoistico e cangiante. Mutevole sensazione che scompare quando tu non fai provar più tale vibrazione e allora divine naturale l'abbandono.
E c'è una differenza enorme dall'Amore. Quel sentimento che provi nel sentir felice l'altro, che mette la sua felicità al di sopra di te, che quando stai male cresce ugualmente.


Non è la sensazione fremente che nasce nel costante cercarsi.
Non è il piacere di vedersi perchè la sua vista ti fa star bene
Non è sentirsi bene perchè l'altro sa farti star bene

E io e te sappiamo cosa vuol dire amare.
Raro come un germoglio nell'arido deserto, ma d'un purpureo pulsare di vita.

Non il piacere che provi nel vedere l'altro, ma anche il soffrire per far star bene la persona che ami, e il tuo soffrire in questi casi ti rende vivo, puro.

Non è vero, fratello?"



Un sorriso compare sul viso, troncando una serietà accompgnata allo sguardo perso nel blu sfocato dell'orizzonte che non si vede. Mi sorride leggermente.
COme in un loop rimango senza parole, non è la prima volta che succede con i suoi discorsi. Son cose che so in fondo a me, ma lui sa tirarle a galla. Saranno le parole, saranno i momenti giusti, saranno le pause.
Rispondo con un sorriso.
Do un'ultima occhiata dall'alto, dal nostro luogo, la tana dei demoni e dei Re, alla città.
E' sempre troppo piena.


A Riko. Mio Amico. Mio Fratello.
Il Tyler di mè stesso.


Immagine tratta da Deviantart.com

1 commento:

  1. Empia emozione di un tempo passato, scordato. Sfumato via... portato via dal vento, come la sabbia di un arido deserto in bianco e nero.

    Oggi non voglio abbellire il mondo. Oggi il mondo lo vedo così com'è... senza colore, senza melodia, senza profumo, senza gusto...
    Nessun pensiero, nessuna parola...

    ... solo il suono martellante e ritmato dei tasti che premo per comporre un futile commento in bianco su nero, per il fratello che il destino mi ha fatto incontrare.

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