giovedì 2 aprile 2009

Unfinished Rain

4.00 a.m.

Piove.
Il ritorno a casa è lungo. La radio mi parla, sussurra frasi a cui non do ascolto. Piove.
Il cielo è sopra di noi. Anche ora. Ma più nero del solito.
Nemmeno le stelle voglion vivere questa notte, la lasciano a noi. Piccole stelle al neon, in una città sempre troppo piccola.
Spengo la radio. Sono solo.
Lascio i pensieri ad un turbinare caotico, rivoltano parole, idee, ricordi, li mescolano e dispongono a file, in un ordine che solo loro possono interpretare. Lascio scorrere il tempo. Un tempo scandito dal battere della pioggia sul vetro. Sembra battere sulla pelle, sul cuore, nella testa.
L'asfalto ricoperto d'acqua di fronte a me riflette ogni cosa, sfuma l'ambiente, lima i sensi, moltiplica le luci. Confonde e illude.
Piove.

Sarà il silenzio.
La realtà di questa notte si confonde con il proprio riflesso, diventa un tutt'uno lontano e sordo.
Sarà il caos.
Le luci danzano un ritmo lento e allucinante. Panico di un brivido sulla pelle. Ogni tanto passi tu.
Sarà la pioggia.
Non so più quale sia la più reale. Il riflesso diventa il mondo in cui vivo.

E mi ritrovo a guardare la pioggia, a invidiarla, a desiderarla per lavare lo sporco.
A pulire il nero.


"Bianco. Tutto, niente, solo bianco. Fino ad ora, cado. Precipito. Un po' me l'aspettavo. Una sensazione nuova, paura, smarrimento. Piacere. La caduta diventa piacevole. Forse sorrido, non so come si faccia. Mi piace pensare che sto sorridendo ora. Mi guardo indietro. Il bianco non c'è, c'è grigio, c'è nero, c'è turbamento. Guardo avanti. C'è ancora grigio, c'è asfalto, c'è freddo. Vedo il mondo per la prima volta, e vedo il grigio. E' davvero cosi ciò che vivo? Ciò che vedo, ciò che sento? La caduta è eterna, il vento mi accompagna, ride di me. Lo lascio fare, mi godo il momento. Pochi secondi in tutto. La mia vita.. qualche secondo sfrecciando nel vento, scaraventato nel mondo sfocato di una notte, attorniato dal grigio illuminato da luci fluorescenti, sfidando la vita. E mi poso sull'asfalto."



Io sono pioggia.


Immagine tratta da Deviantart.com

2 commenti:

  1. Bellissima davvero Fratellone... questo è un regalo per te e il tuo nuovo blog, l'ho scritto ora... mi è venuto così:


    Mi sveglio. E' buio... mi sento smarrito. Non comprendo bene dove mi trovo. La pioggia si infrange sul mio corpo sospinta dal vento... E mi sento nudo di fronte alla natura. Di fronte a questa notte che allunga le sue ombre sul mio petto, dentro al mio cuore. Mi sento nudo, e disarmato... indifeso, senza alcuna possibilità di salvezza... volgo lo sguardo al cielo, scrutando un punto indefinito nel manto corvino che avvolge il tempo e lo spazio attorno a me. Non vedo stelle nel cielo... non v'è alcuna stella, nè luna...
    oggi la notte reclama l'universo tutto... e quindi perchè io? Perchè un semplice uomo dovrebbe oppursi al volere della notte?
    E poi, d'un tratto... il nulla... niente più pioggia... nientè più nubi... niente suoni, nè odori... nessun sapore in bocca..... il vuoto più assoluto... mi strazio per gridare, ma nessun suono fuoriesce dalla mia gola... decido di scappare... ma non riesco a percepire nulla attorno a me, nemmeno il mio corpo... ma dove sono finito? chi sono? non lo ricordo più... non più...

    ... mi addormento...

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  2. la notte e la pioggia sono ciò che più ci confonde.
    il silenzio di questi istanti si riempie di caos e tutto sembra prendere vita, tutto sembra ritornare giorno, ma noi non vogliamo mica scappare o allontanarci da un tale luogo o momento...
    bello questo blog...
    piacere...Marta ^_^
    e soprattutto buon inizio

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